Ci presentiamo, il plurale è d’obbligo, alla pubblica piazza in concomitanza a quello che per noi è un evento e riguarda l’inaugurazione del laboratorio di confezionamento nonché punto di vendita diretta, del nostro olio extra vergine di oliva.
Siamo ad Albenga e per vedere le nostre olive occorre avvicinarsi alla collina di San Fedele e cercare quell’habitat olivicolo con fatica ricostituito.
Proprio da questo punto compiono il loro ciclo vegetativo circa 500 piante, la maggior parte di cultivar Taggiasca con la presenza di Colombaia, Merlina, Pignola e Olivotto, che rappresentano il comprensorio del Ponente Savonese.
Sono presenti anche esemplari di altre varietà italiane come Frantoio, Leccino, Pendolino, Moraiolo, Nocellara Etnea, Itrana, Ascolana e Santa Caterina.
La discriminante per riconoscere un olio di qualità è l’attributo “extra vergine” che si trova stampato su molte etichette, in modo naturalmente appariscente.
Per raggiungere questo traguardo, che è la possibilità di scrivere su un contenitore di olio “extra vergine”, come deve essere il contenuto?
La legislazione è puntuale e perentoria affida sostanzialmente a tre parametri la capacità di differenziare tra tipologie di oli, ma non tra tipologie di produttori. Questi sono l’analisi dell’acidità, la determinazione del numero dei perossidi e da ultimo dell’analisi spettrofotometrica nell’ultravioletto. (Rimando a questo link per ogni approfondimento: http://www.nutritionvalley.it/alimenti/oliva/analisi_olio.html)
Sono dei valori legati ad un metodo analitico standard di riferimento, determinati in laboratorio e strettamente legati a quello che si fa o meno durante tutto il ciclo di produzione dell’olio, non escludendo la conservazione dello stesso.
Questi parametri da soli, non rendono merito e giustizia a chi, dalla parte della produzione, lavora con coscienza ed entusiasmo, nella direzione della qualità. Tutto quello che si sta facendo è nulla, quando ci si trova di fronte a certi prezzi, che forzano certe scelte.
Alla stessa banale conclusione sono giunti, tra gli altri, un gruppo di lavoro che fa capo al sito “Teatro Naturale” che pubblica, mettendo in evidenza natural sconcerto, un bell’articolo su alcune questioni relative ad una classica bottiglia di olio extra vergine di oliva venduta ad 1,99€ !!!!!!!
Il tentativo non è solo di far aumentare la consapevolezza del consumatore, l’invito è a prestare attenzione quando, in un luogo dispersivo come il supermercato, frettolosamente si mette una bottiglia di olio extra vergine nel carrello, senza mai porsi un perché.
Atteggiamento tipico della contemporaneità… certo può essere...
La natura però ha altri tempi, per altre ragioni.
Nessun commento:
Posta un commento