Produzione floro-olivicola di:
Zantedeschia Aethiopica Calla Bianca, Hydrangea Arborescens Macrophylla e Paniculata Ortensie,
Trachelospermum Jasminoides Falso Gelsomino,
Loropetalum spp., Olio extra vergine di oliva, Olio aromatizzato allo Zafferano, Olive Taggiasche in salamoia, Patè di olive taggiasche e di olive colombaie

lunedì 12 aprile 2010

Vademecum del perfetto olivicoltore: AVANGUARDIE

Un amico molto tempo fa mi disse « Ricordati che non esistono domande stupide.» Ed io risposi «Hai ragione».
Oggi la penso in modo diverso, credo che non per tutte le domande a cui vengo sottoposto, sia possibile una «contenuta risposta», ma l'impegno è comunque costante.
Il tred è visibilmente segnato, tutti cercano e vogliono il produttore. Poi che cosa voglia dire produrre, pochi lo sanno, molti lo fantasticano ed altrettanti lo imitano....
Eppure a me produttore non è stato mai chiesto: «Il vostro Olio Extra Vergine viene prodotto solo ed esclusivamente dalle olive del vostro oliveto?» Domanda troppo scontata, capisco, ma consiglio vivamente di farla.
Di norma si va oltre.
Gettonatissima dopo il primo assaggio, rigorosamente professionale, è la questione sul grado di acidità, non sempre facile da spiegare, senza qualche faticoso aggancio scientifico. Fatica abbattuta dal commento al seguito: «certo si sente che è bassa...»
«Voi avete un prodotto a km zero?» Naturalmente tutto il ciclo di produzione si svolge nel comprensorio ingauno. Ad essere pignoli però, le bottiglie ed i tappi per fare un esempio, provengono da una fabbrica con sede fuori provincia.
Per concludere ma non per terminare: «Il vostro olio si può bere?» «Lo assaggi e mi dica lei» rispondo. Poi colgo l'opportunità per ricordare che autorevoli e prestigiosi centri di ricerca, hanno identificato l'Olio Extra Vergine, come eccellenza alimentare e prezioso alleato per la salute.
Laboratorio per il confezionamento dell'Olio Extra Vergine di Oliva: convivenze....

3 commenti:

  1. Un'altra cosa che dovresti fare, caro Marco, è consigliare il tuo olio extravergine di oliva anche e soprattutto per friggere.
    Moti (le donne soprattutto) hanno la convinzione che l'olio di semi o altri preparati di olii misti per frittura diano migliori risultati dell'olio extravergine nella frittura e che siano più "leggeri".
    Niente di più falso, anzi è vero il contrario: alle alte temperature l'olio d'oliva extravergine è imbattibile.

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  2. Caro olden,
    mai affermazione fù più vera....
    L'industria ha martellato per decenni che l'olio di semi in generale sia il più adatto per le fritture non tenendo conto che il punto di fumo dell'olio di oliva è il più alto in assoluto.

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  3. Il martellamento dell'industria ha funzionato benissimo, facendo dimenticare alla massaia le pratiche delle nonne: filtrare l'olio utilizzato per una prima frittura e riutilizzarlo almeno un'altra volta, evitare se si è fritto del pesce. Questo sistema permette il riutilizzo dell'extravergine (anche per lui da evitare il punto di fumo) ed è altamente sconsigliato per gli oli di semi.

    Il RIUTILIZZO...grande parola, nella "moderna" ed "evoluta"(?) società contemporanea abbiamo pure dimenticato l'uso della sporta per la spesa! non pretenderò mica che le massaie da quarta gamma e pasta in busta pensino al riutilizzo dell'extravergine?...molto più comodo friggere con l'olio di semi e poi "cacciarlo" via!!!

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